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Manuale di Medicina, Sesso-genere

21 Novembre 2013

La medicina di genere non è la medicina della donna ma la medicina degli uomini e delle donne.

C. Mencacci, R. Anniverno, G. Cerveri, J. Sironi, A. Bramante. Depressione e ansia di genere. In: Manuale di Medicina, Sesso-genere a cura di Flavia Franconi e Giorgio Cantelli Forti. Ed. Bononia University Press, Cap. 11 pp. 167-200, 2013.

È ormai ben noto che la salute è fortemente influenzata dalle condizioni e dagli stili di vita, e dall’ambiente in cui una persona risiede. Queste influenze sono chiamate determinanti della salute, e fra i determinanti della salute vi è certamente anche il genere. Storicamente, il termine “genere” è stato usato fino agli anni Cinquanta-Sessanta del secolo scorso come sinonimo di sesso, finché non si cominciò a parlare di “identità di genere”, per superare la contraddizione fra un sesso biologico e l’affermazione di un’identità sessuale derivata dalle aspettative sociali relative a quel determinato genere. Nelle scienze biomediche, spesso i due termini (sesso-genere) sono stati usati come sinonimi. Tutto ciò ha prodotto una grande confusione e qui dobbiamo riaffermare con forza che quando parliamo di genere dobbiamo intendere sia il maschile che il femminile. Quindi la medicina di genere non è la medicina della donna ma la medicina degli uomini e delle donne. Inoltre, le differenze biologiche possono essere modificate dal genere, o se preferite dall’ambiente, in cui una persona vive. Ecco il perché del “Manuale di medicina sesso-genere”, con la lineetta che unisce attribuendo la stessa importanza alle differenze biologiche e alle costruzioni culturali e della società. Per questa ragione, scienziati sociali, biomedici e tecnologi sono stati coinvolti nella redazione di questo manuale.

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