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Coronavirus: 200.000 persone depresse in più

16 Giugno 2020

In occasione delle tavola rotonda regionale Lombardia, organizzata da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, grazie al contributo incondizionato di Janssen Italia e al patrocinio di Regione Lombardia, SINPF, SIP, Cittadinanzattiva e Progetto Itaca, sono stati presentati dei dati importanti riguardo gli effetti del Covid-19 sulla depressione. Per leggere l’articolo completo clicca qui.

In pochi attimi il virus si è portato via tutto: sogni, desideri. C’è chi ha dovuto tirare giù per sempre la saracinesca del negozio o del ristorante avviato dopo anni di fatica. Chi non è mai tornato in azienda perché è stato licenziato o chi si trova in cassaintegrazione. Da situazione il passo che porta alla depressione è breve. Molti non ce la fanno e si ammalano. Oggi in Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia, si stimano oltre 150.000 persone con depressione maggiore. Un problema globale tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene che l’emergenza Coronavirus riguardi anche la salute mentale.

L’emergenza sanitaria prolunga la sua ombra sul benessere psicologico delle persone, con effetti a breve e a lungo termine i cui esiti si potranno vedere anche nei prossimi anni. Nell’arco di qualche mese si è verificato, infatti, un aumento dei sintomi depressivi nella popolazione a causa della concomitanza di più fattori di rischio quali distanziamento sociale, solitudine, paura del contagio ed evitamento, ma prevediamo anche una crescita delle depressioni dovuta da un lato alle conseguenze di una serie di lutti complicati e dall’altro dall’imminente crisi economica. 

 

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