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Da Greta a Kurt Cobain: l’1% della popolazione ha l’Asperger, ma diagnosi tardive

2 Febbraio 2020

Sono 300mila i casi diagnosticati di Asperger e Adhd in Italia. Ma il problema riguarda almeno 1,5 milioni di adulti

Il Dsm – manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – non ne dà una definizione specifica: dal 2013 la Sindrome di Asperger rientra fra i Disturbi dello spettro autistico, caratterizzato da un «deterioramento persistente nelle comunicazioni sociali reciproche e nelle interazioni sociali in diversi contesti» e da «schemi comportamentali ripetitivi e ristretti». Fu descritto per la prima volta nel 1944 dallo psichiatra Hans Asperger, ma si tratta di una patologia alla quale solo di recente si sta rivolgendo grande attenzione.

È un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento che riguarda circa l’1% della popolazione e che può passare a lungo sotto silenzio, arrivando alla diagnosi molto più tardi di altre forme di autismo

L’Asperger, da Greta a Kurt Cobain
Ne soffre Greta Thunberg che parla della sua condizione con grande consapevolezza: «Ho la sindrome di Asperger e questo vuol dire che qualche volta sono un po’ diversa dalla norma. E, date le circostanze, essere diversa è un super potere», ha dichiarato qualche mese fa la sedicenne svedese che ha mobilitato il mondo contro la crisi climatica.
Un disturbo del neurosviluppo alla cui diagnosi si arriva quasi sempre con grande ritardo, da adulti. Come nel caso della scrittrice Susanna Tamaro che nel suo ultimo libro “Il tuo sguardo illumina il mondo” (edito da Solferino) ha raccontato il suo forte disagio, definendo l’Asperger «la mia sedia a rotelle invisibile». Era un “Aspie” anche il frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, che presentava però un quadro molto più complesso.

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