/ Rassegna Stampa

Insonnia da smartphone, psichiatri: giovani a rischio, abusano delle nuove tecnologie

14 Dicembre 2017

La luce della cameretta è spenta, ma qualcosa di luminoso è evidente insieme al rumore del ticchettio sulla tastierina. E’ lo smartphone sempre acceso di giorno, ma anche nelle tarde ore serali e gli adolescenti, che ormai usano le moderne tecnologie in maniera esagerata, spesso faticano a prendere sonno. Insomma, il ritmo sonno-veglia viene alterato e il 75% dei ragazzi dorme meno di otto ore a notte. A lanciare l’allarme sono gli psichiatri, secondo i quali una quantità di ore di sonno insufficienti può danneggiare la formazione dei circuiti cerebrali.

Il ruolo del sonno è importantissimo per la plasticità neuronale. Questo, ma non solo, è spiegato nel volume , presentato alla stampa, “Quando tutto cambia. La salute psichica in adolescenza” scritto da Claudio Mencacci e Gianni Migliarese, edito da Pacini Editore. Se da un lato la tecnologia apre la mente, dall’altro, si può dire che, l’uso esagerato, paradossalmente la apre troppo, fino al punto di togliere il sonno.
Dati alla mano, come spiega Claudio Mencacci, Direttore Dipartimento Neuroscienze e salute mentale dell’ASST FBF-Sacco di Milano: “Studi su campioni ampi (più di 100.000 ragazzi) hanno trovato una forte correlazione tra disturbi del sonno (quantità di sonno inadeguata, scarsa qualità del sonno e eccessiva sonnolenza diurna) e utilizzo di smartphone e social network soprattutto nelle ore serali. L’insonnia agisce da detonatore ampliando la vulnerabilità individuale a differenti patologie psichiche (tra cui patologie depressive, alterazioni dell’impulsività, utilizzo di sostanze).

I dati epidemiologici – continua Mencacci – sono estremamente significativi. Gli adolescenti di oggi tendono a dormire meno di 6 ore almeno il 10% delle notti. A 18 anni il 75% dei ragazzi dorme meno di 8 ore e solo il 3% degli stessi dorme più di 9 ore”. Ma a minare il sonno dei ragazzi non sono solo le tecnologie, ma anche l’eccessiva esposizione al gaming, che ha effetti su alcune aree cerebrali. I videogame, da un lato accrescono l’attenzione visiva, ma dall’altro aumentano comportamenti aggressivi e compulsivi.
Rilevante anche le modalità con le quali i ragazzi relazionano tra loro attraverso la rete escludendo, di fatto, i genitori. Altra nota dolente per lo sviluppo cerebrale dell’adolescente, come spiega Gianni Migliarese, medico psichiatra preso il FBF di Milano è: “L’esposizione alle sostanze: alcool, cannabis, vecchie e nuove sostanze d’abuso.
Tutte le molecole psicotrope impattano in modo significativo sulla maturazione cerebrale dell’adolescente, con modalità e gravità che ovviamente differiscono profondamente da sostanza a sostanza e da modalità di assunzione.” Secondo i dati ESPAD Italia 2016, il 33% degli studenti italiani (circa 800.000) ha provato almeno una sostanza stupefacente. La più utilizzata è la Cannabis, 32% degli intervistati l’ha utilizzata almeno 1 volta.

Circa il 16% degli studenti italiani (circa 400.000 ragazzi) è un utilizzatore corrente (nell’ultimo mese) di cannabis e circa 90.000 sono utilizzatori quasi quotidiani. I dati relativi alla cannabis segnalano che la sua diffusione tra i giovani è pari, se non superiore, in Italia, a quella del fumo di sigaretta.
Tra le nuove sostanze d’abuso la più utilizzata è la cannabis sintetica (Spice) assunta ‘almeno una volta’ dal 11.6% dei ragazzi. E se come spiega il Professor Mencacci, in Italia abbiamo oggi circa 8 milioni e 200 mila giovani tra i 12 e i 25 anni e di questi circa il 10% (dati ISTAT) si dichiarano insoddisfatti della loro vita, va da sé quanto debba essere tenuta alta l’attenzione per evitare patologie psichiche e riconoscerle laddove sorgono, affinché non sia compromessa la salute nell’età adulta.

Da ImprontaUnika

elenco Rassegna Stampa