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Times Square, psichiatra: “Perché si è pensato a un attacco”

22 Maggio 2017

Importante non creare casse di risonanza per persone che alzano sempre più il livello di attenzione e di allarme nei cittadini, e non finire invece per incoraggiare chi compie gesti che diventano anti-sociali

“Un incidente stradale, uno dei tantissimi che purtroppo avvengono ogni giorno, diventa un motivo di allarme internazionale. Questo perché ha alcune caratteristiche, una zona centrale colpita, un’area simbolica di una città celebre nel mondo, l’ora di punta, la presenza della folla, che fanno pensare ai recenti attacchi terroristici . Ecco, questo desta clamore e allarme. Ma dobbiamo essere molto cauti, perché al di là del fatto singolo, è importante non creare casse di risonanza per persone che alzano sempre più il livello di attenzione e di allarme nei cittadini, e non finire invece per incoraggiare chi compie gesti che diventano anti-sociali”. E’ il monito del past president della Società italiana di psichiatria, Claudio Mencacci, raggiunto negli Stati Uniti dall’Adnkronos Salute, dopo l’incidente a Times Square.

Mencacci, che fino a poche ore fa era proprio a New York, evidenzia come sia stata “importante la cautela delle Forze dell’Ordine della città, che fin da subito hanno trattato il caso come un incidente stradale. Le informazioni ai cittadini, di questi tempi, devono essere caute ma anche precise, e si deve sottolineare l’importanza della solidarietà morale. Quella che – conclude – impone di non mettersi alla guida in stato di ebrezza o sotto l’effetto di droghe“.

Da ADNKronos

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