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Lei mangia, lui fa sesso: ecco come uomini e donne reagiscono allo stress

30 Marzo 2017

Le differenze di genere si manifestano anche quando siamo sotto pressione. Gli esperti spiegano che il meccanismo è sempre lo stesso ed è quello che porta a sviluppare forme di dipendenza per consolarsi

Lei mangia, lui fa sesso: ecco come uomini e donne reagiscono allo stress

di IRMA D’ARIA

LO STRESS genera dipendenza. Che cambia a seconda del genere: la donna si consola mangiando, l’uomo con il sesso e la pornografia. È quanto emerge da alcuni studi inglesi presentati di recente al congresso della Società britannica di psicologia. Dunque, la differenza di genere emerge anche nei momenti più critici della vita. Ma come mai quando siamo sotto stress tendiamo a sviluppare una qualche forma di dipendenza?
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La stanchezza. Insomma, quando siamo stanchi, affannati e quindi cronicamente stressati cerchiamo una via d’uscita per poter sopravvivere:”Da un punto di vista biologico — spiega Luigi Janiri, direttore della scuola di specializzazione di psichiatria dell’Università Cattolica e dell’Uoc di Psichiatria del policlinico universitario A. Gemelli — lo stress crea una sensibilizzazione molto forte che aumenta giorno dopo giorno e questo può portare a dei comportamenti che poi sfociano in dipendenze di vario tipo, dal cibo, al sesso, all’alcol”.

Le ricerche. In un primo studio condotto presso lo University College di Londra su 115 maschi e 250 femmine, gli autori hanno indagato sulle strategie messe in atto dai due generi per gestire lo stress. È risultato che il 27% degli uomini, contro solo l’11% delle donne, opta per sesso e pornografia; oltre la metà delle donne cerca invece conforto nel cibo, contro meno di un terzo degli uomini.

Una seconda ricerca, condotta dall’Università di Portsmouth e i Central London Samaritans, ha coinvolto 20 terapeuti per far luce sulle differenze di genere rilevate fra le persone che chiedono aiuto quando hanno dei problemi. È emerso che in generale gli uomini fanno ricorso alla terapia se si trovano in difficoltà sul lavoro, le donne se una relazione amorosa va male. Ma mentre alle femmine piace parlare a lungo dei propri tormenti, i maschi chiedono una soluzione che sia il più rapida possibile.

Sesso anti-stress. La dipendenza dal sesso è un problema che in Italia riguarda il 6% degli uomini e il 3% delle donne. L’ipersessualità rientra nelle nuove dipendenze cosiddette ‘senza sostanza’ come quella dal gioco d’azzardo o dallo shopping compulsivo.

“È una sorta di bulimia sessuale senza controllo, ma il meccanismo è identico a quello che si verifica con la dipendenza da droghe o alcol perché vengono attivate le stesse aree del cervello” spiega Mencacci. Un fenomeno esploso negli ultimi anni anche a seguito della diffusione nella rete di contenuti a sfondo sessuale con il cybersex che vede sempre più adolescenti coinvolti.

Voglia di dolce. Nelle donne, invece, lo stress fa aumentare l’appetito e soprattutto la voglia di dolci o di cibi grassi, cioè alimenti che interferiscono con il cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress.”Sono gli stessi ormoni sessuali femminili che possono favorire il desiderio compulsivo nei confronti dei cibi dolci e grassi” spiega Janiri. Quelli del comportamento alimentare sono disturbi prevalentemente femminili che riguardano il 3-4% della popolazione e che nelle varie forme, dalla bulimia, all’anoressia al binge eating, rientrano nell’ultimo Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm).

Differenze di genere. Ma perché uomini e donne reagiscono con forme di dipendenza diverse? “Si tratta di modalità che pur non essendo uguali hanno lo stesso obiettivo, cioè ottenere una soddisfazione rapida al disagio provocato da uno stress prolungato” spiega Mencacci. Ma le molle messe in moto sono diverse: “Nella donna viene allertato il sistema metabolico perché quando è sotto stress c’è il blocco della glicogenesi e con lo stimolo alimentare si cerca di riattivarlo ma sappiamo che gli zuccheri possono creare una forte dipendenza.

Nell’uomo, invece, lo stress provoca liberazione di dopamina e quindi c’è la ricerca del piacere ma nello stesso tempo c’è una scarica di aggressività e un bisogno di tipo fisico-motorio”. Le differenze di genere nella reazione a varie forme di disagio può essere ricondotta anche alla diversa vulnerabilità di uomini e donne allo stress e che li porta a cercare forme di consolazione diverse: “Mentre il cibo ha un effetto calmante e rappresenta quasi un sedativo, ma è un comportamento del singolo che nella maggior parte dei casi si ingozza da solo” spiega Janiri, che prsoegue: “la pornografia e il sesso sono comportamenti che si proiettano all’esterno ed hanno un effetto stimolante.

È come se l’uomo cercasse di esasperare l’effetto dello stress per arrivare ad una saturazione, mentre la donna sceglie la strada della compensazione”. Insomma, uomini e donne hanno comportamenti reattivi opposti: l’uomo butta fuori, la donna tiene dentro.

Come uscirne. Qual è il confine tra il semplice desiderio di un dolce e la dipendenza vera e propria? “Si può parlare di dipendenza quando si prova un desiderio compulsivo, quando siamo di fronte a comportamenti ripetuti nel tempo e quando si perde il controllo sull’oggetto della dipendenza. Per esempio, se voglio bere un bicchiere di vino e invece ne bevo cinque vuol dire che non riesco a gestire il bisogno di bere.

E poi c’è il fenomeno dell’astinenza psicologica per cui si sta male quando non c’è l’oggetto della dipendenza oppure si sente il bisogno di aumentare continuamente la ‘dose’ per trovare soddisfazione” spiega Janiri. Ma visto che gran parte delle persone è cronicamente stressata come si esce dal circuito della dipendenza?

Mettersi al riparo da ciò che provoca malessere è una bella favola da raccontare ma poco praticabile nella vita quotidiana: “La terapia — prosegue lo psichiatra del Gemelli — deve essere volta da una parte a rimuovere i fattori che causano stress e dall’altra ad aumentare la resilienza, cioè la capacità di resistere a questi fattori di stress e che espongono al rischio di sviluppare disturbi patologici come appunto le dipendenze”.

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