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Più rischi di depressione se il corpo soffre, al via progetto multidisciplinare

20 Gennaio 2017

Quando depressione è figlia di infarto o diabete, al Winter Village Milano task force guidata dalla Sip.

Più rischi di depressione se il corpo soffre, al via progetto multidisciplinare

(AdnKronos Salute) – Malati nel corpo e anche nell’anima. Quando il corpo è ferito soffre anche l’anima e lo dimostrano i numeri. Oltre il 7% delle persone colpite da un infarto a 2 anni dall’attacco di cuore sviluppa un episodio depressivo grave, soprattutto le donne over 50. Non solo, è nota una relazione anche fra disturbi psichici e diabete o tumori urologici: il rischio di ammalarsi di una neoplasia di questo tipo è del 4% superiore nei pazienti con depressione o ansia, come risulta da un recente studio su 60 mila persone con mal di vivere. Per affrontare il problema in un’ottica multidisciplinare, debutta a Milano il progetto ‘Ygeia’ (Oltre la specialità), lanciato dalla Società italiana di psichiatria-Sip durante l’inaugurazione del ‘Winter Village’ (via Mario Pagano, 18-22 gennaio), campo-base della salute e della prevenzione promosso dall’Osservatorio nazionale sulla salute della donna-Onda.

Negli ultimi anni la psichiatria, con la collaborazione dei medici di medicina generale della Simg – ricorda una nota della Sip – ha intrapreso un percorso condiviso con cardiologi, diabetologi, oncologi, urologi e altre specialità. L’obiettivo della task force è riconoscere la possibile interazione fra disturbi di ordine depressivo e/o mentale e problematiche di altra natura. A vantaggio non solo di una migliore conoscenza delle implicazioni della malattia, ma anche di un aumento della quantità e qualità di vita. Il progetto Ygeia corona e conclude questo percorso.

All Winter Village gli specialisti della Sip hanno organizzato 4 incontri. Il primo appuntamento è per domani 19 gennaio alle 11 (Yogaterapia come intervento medico per la cura dell’ansia e degli attacchi di panico), il secondo il 21 gennaio alle 15 (Le 10 regole per combattere la depressione), e terzo e il quarto il 22 gennaio alle 11 (Il disturbo bipolare) e alle 17.30 (La depressione post partum).

“La proposta è interattiva – spiega Claudio Mencacci, presidente della Sip – e parte da noi proprio perché è la nostra disciplina che spesso funge da connettivo, invitando a implementare le azioni di sensibilizzazione per avvicinare e coinvolgere il maggior numero di persone affette da problemi depressivi o psichici alla cura”.

“Oggi solo uno su 3 si cura – ricorda l’esperto – come confermano anche i dati del ministero, secondo cui solo 1 milione di persone sono in trattamento. Ovvero solo una minima parte è seguita, non soltanto o non specificatamente dallo psichiatra, ma anche da altri specialisti quali neurologi, psicologi, psicoterapeuti, mentre molti non si avvicinano ai Centri di cura per disturbi mentali per vergogna e ignoranza. Al punto che, nonostante si incentivino le azioni di sensibilizzazione, ancora non riusciamo a diagnosticare prima dei 2 anni un vero episodio depressivo, e soprattutto non riusciamo a convincere le persone a curarsi”.

“Questa iniziativa del Winter Village – conclude Mencacci – riunisce al suo interno queste specialità e molte altre, ed è proprio un esempio di interazione, in questo caso destinata al grande pubblico, per capire che i confini tra le problematiche di salute sono sempre più labili. Ringraziamo dunque Onda per l’opportunità che ci offre nel sensibilizzare e informare ulteriormente la popolazione. Come Società di psichiatria saremo presenti all’evento con 4 conferenze, parlando in particolare di depressione bipolare e di depressione perinatale, per avvicinare sempre più persone alle conoscenze e con maggiore fiducia alle cure”.

Da La Sicilia

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