/ Rassegna Stampa

Adozioni gay e bambini, i medici si spaccano

4 Febbraio 2016

Il numero uno della società dei pediatri: «Possibili danni sui figli di coppie omosessuali». Gli psichiatri: «Non c’è nessuna evidenza scientifica, la serenità non dipende dal genere»

Da una parte i pediatri, dall’altra gli psichiatri. Nel dibattito sulle unioni civili gli esperti si dividono sulle adozioni gay e le possibili “ripercussioni” sui figli. «Non si può escludere che convivere con due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva»: la dichiarazione del presidente della Società Italiana di Pediatria, Giovanni Corsello, sulla “Stepchild adoption”, arriva tramite una nota ufficiale provocando l’immediata reazione di altri pediatri e psichiatri, così come di associazioni fra le quali GayNet di Franco Grillini e le Famiglie Arcobaleno, per i quali non esiste invece alcuna prova scientifica di quanto sostenuto dal medico siciliano.

Corsello che rappresenta la più importante associazione dei pediatri in Italia spiega che «la maturazione psicologica di un bambino si svolge lungo un percorso correlato con la qualità dei legami affettivi all’interno della famiglia e con i coetanei. La qualità delle relazioni umane e interpersonali, nonché il livello di stabilità emotiva e la sicurezza sociale di un bambino – osserva il presidente dei pediatri italiani – sono conseguenze di una maturazione psicoaffettiva armonica». E cita l’esistenza di studi e ricerche cliniche che hanno messo in evidenza che questi processi possono rivelarsi incerti e indeboliti da una convivenza all’interno di una famiglia conflittuale, «ma anche da una famiglia in cui il nucleo genitoriale non ha il padre e la madre come modelli di riferimento».

A poche ore di distanza dalla prima nota di Corsello, ne arriva una seconda che precisa la necessità di valutare caso per caso: «Affermare che non si può escludere che la convivenza con due genitori dello stesso sesso possa avere ripercussioni negative sulla crescita armonica dei figli non significa affermare che due soggetti omosessuali non possano garantire ad un bambino affettività e standard educativi in linea con uno sviluppo normale».

Con Corsello si schiera Gaetano Quagliariello, senatore ex Ap del movimento «Idea» che parla di buone senso, così come il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «Non sono un medico, quindi le valutazioni cliniche e psicologiche non spettano a me ma ai pediatri e ai neuropsichiatri. Tuttavia – conclude Lorenzin – ogni persona di buonsenso si può rendere conto del tipo di rapporto che ogni bambino necessita per la sua crescita ottimale».

Ma le critiche a Corsello riguardano proprio l’esistenza e la rilevanza di questi studi che farebbero da base alle osservazioni del pediatra. «Ciò che conta è la capacità affettiva dei genitori, la capacità di accogliere e seguire la crescita dei bambini, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal “genere” dei genitori», risponde Claudio Mencacci, presidente della Società Italiana di Psichiatria. E aggiunge: «si stano ancora raccogliendo dati ed è prematuro esprimere opinioni scientifiche». Esistono invece per Mencacci, «studi e ricerche che dicono esattamente il contrario. Insomma, dichiarazioni in questo senso sembrano quantomeno premature, perché non ci sono evidenze scientifiche serie e definitive». Gli studi prodotti finora «non sono affidabili perché partono con un gap: vogliono dimostrare la validità di una testi piuttosto che di un’altra». Ci sono invece evidenze, «che nelle famiglie “etero” possono prodursi danni nella psiche dei bimbi quando il rapporto è in crisi».

«I pediatri sono al servizio dei bambini, non delle ideologie. Ritengo che le recenti dichiarazioni del collega Giovanni Corsello, non vadano nella direzione che i pediatri si auspicano e che è quella di potersi prendere cura dei loro pazienti a prescindere da quella che è la cultura, l’orientamento, le convinzioni della famiglia di origine», conclude infine il presidente dell’osservatorio Paidoss e della SIMPe (Società italiana dei medici pediatri), Giuseppe Mele.

Da LaStampa

elenco Rassegna Stampa